Autore

Giuseppe Pipitone, fisioterapista laureato a Messina nel 2010, socio-lavoratore presso il poliambulatorio medico e riabilitativo Reumaphysio s.r.l. di Messina.

Introduzione

Il Blood Flow Restriction Exercise (BFRE, o BFRT: Blood Flow Restriction Training) è uno strumento innovativo di esercizio basato sull’evidenza (supportata da oltre 160 articoli peer-reviewed) che sta crescendo molto velocemente e che aiuta ad accelerare la performance e il recupero in una popolazione molto variegata.

È una tecnica che utilizza una cuffia simile a quella di uno sfigmomanometro per applicare una misurata pressione esterna a un arto con l’intenzione di occludere il deflusso venoso mantenendo un afflusso arterioso parziale. L’arto occluso è quindi attivato a livello submassimale; l’esercizio a basso carico con limitazione del flusso sanguigno può aumentare la forza muscolare e le dimensioni del muscolo in modo più efficace rispetto agli esercizi a basso carico senza alcuna restrizione, causando:

  • Maggiore reclutamento di unità motorie;
  • Maggiore stress metabolico con un aumento della risposta ipertrofica a livello muscolare;
  • Livelli di secrezione dell’ormone della crescita più alti;
  • Significativi benefici su IGF-1, MTORC1 e miostatina, fattori di crescita con vari bersagli.

Caso clinico

Giunge alla nostra osservazione una donna di 65 anni, in abs, allettata da lungo tempo a seguito di una brutta caduta da altezza considerevole nel marzo 2019 che le causò, tra le altre problematiche, la frattura scomposta ed esposta di tibia e perone sx e la frattura scomposta e pluriframmentaria di astragalo e calcagno sx. La paziente è stata sottoposta a numerosi interventi chirurgici, circa 13 cumulativamente tra quelli di osteosintesi nei distretti sopraindicati e quelli di chirurgia plastica a causa della perdita di tessuto e giunge finalmente alla nostra osservazione con evidente scadimento globale del trofismo muscolare, in particolare all’arto inferiore sinistro, si rileva la presenza di fissatore esterno circolare in tibia sx e si prende atto del recente tentativo chirurgico di artrodesi della tibiotarsica sx; il chirurgo ortopedico consiglia il carico dopo 15gg e previo controllo radiografico, consigliando nel frattempo esercizi di rinforzo muscolare globali ed all’arto interessato.

Per la valutazione del trofismo si è scelto di misurare la circonferenza del quadricipite all’altezza del solco gluteo ed in sede soprarotulea. Per la misurazione della forza dei muscoli presi in considerazione si è scelto di effettuare prove controresistenza degli stessi misurando la forza espressa con un dinamometro.

Materiale e metodo

Si è deciso di procedere a protocollo di recupero muscolare utilizzando la metodica del BFRE secondo Occlude per i muscoli retto femorale e ileo-psoas, al fine di garantire un recupero muscolare adeguato alla deambulazione che la pz avrebbe effettuato dopo il controllo radiografico a 15gg.

La percentuale di occlusione arteriosa scelta è stata di circa il 40%, calcolata dopo aver raggiunto il valore di occlusione arteriosa totale con l’ausilio di doppler periferico. Nello specifico, la pz ha eseguito gli esercizi con la cuffia gonfiata fino a raggiungere gli 80 mmHg.

E’ stato utilizzato, tutti i giorni ed una volta al giorno, il seguente protocollo introduttivo Occlude per la prima settimana di trattamento:

  • 1a sessione: 20-10-10 ripetizioni con 90 sec di pausa per ogni esercizio;
  • 2a sessione: 20-10-10-10 ripetizioni con 60 sec di pausa per ogni esercizio;
  • 3a sessione: 25-10-10-10 ripetizioni con 60 sec di pausa per ogni esercizio;
  • 4a sessione: 25-12-12-12 ripetizioni con 60 sec di pausa per ogni esercizio;
  • 5a sessione: 30-12-12-12 ripetizioni con 60 sec di pausa per ogni esercizio;
  • 6a sessione: 30-15-15-15 ripetizioni con 60 sec di pausa per ogni esercizio.

Gli esercizi richiesti sono stati i seguenti:

  • Flessione d’anca a ginocchio flesso con pz supina;
  • Flessione d’anca a ginocchio esteso con pz supina;
  • Estensione di ginocchio in decubito assiso.

Nella seconda settimana di trattamento, si è deciso di eseguire tutti i giorni ed una volta al giorno dei protocolli Occlude consigliati per il paziente immobilizzato, nello specifico:

10-25 ripetizioni di fila di 3-4 esercizi per 8-10 min. Nello specifico:

  • 25 flessioni d’anca a ginocchio flesso con paziente in decubito supino;
  • 20 flessioni d’anca a ginocchio esteso con paziente in decubito supino;
  • 20 estensioni di ginocchio con paziente in decubito assiso;
  • 15 flessioni d’anca, partendo da 90°, a ginocchio esteso in decubito assiso.

La paziente ha mostrato un’ottima compliance alla metodica proposta, lamentando ben pochi fastidi durante l’esecuzione della stessa. Anzi, la paziente ha riferito fin dal termine della prima seduta un piacevole senso di attivazione e lavoro muscolare, riferendo anche dall’indomani una sensazione soggettiva di maggiore forza nei distretti reclutati.

Riportiamo di seguito i valori riscontrati di misurazione e forza.

Giorno 0

  • 47cm di circonferenza all’altezza del solco gluteo;
  • 36cm di circonferenza sovrarotulea;
  • 0,17kg alla flessione dell’anca a ginocchio esteso con pz supina;
  • 6,13kg all’estensione di ginocchio in decubito assiso.

Giorno 7

  • 48,5cm di circonferenza all’altezza del solco gluteo;
  • 36,6cm di circonferenza sovrarotulea;
  • 0,37kg alla flessione dell’anca a ginocchio esteso con pz supina;
  • 6,2kg all’estensione di ginocchio in decubito assiso.

Giorno 15

  • 49,9cm di circonferenza all’altezza del solco gluteo;
  • 37,2cm di circonferenza sovrarotulea;
  • 1,89kg alla flessione dell’anca a ginocchio esteso con pz supina;
  • 7,0kg all’estensione di ginocchio in decubito assiso.

Risultati e considerazioni

I risultati ottenuti, sia in termini di maggiore trofismo e forza muscolare esprimibile nel breve-medio periodo, sia in termini di maggiore sicurezza e percezione dell’arto da parte della pz, hanno consentito un ritorno alla deambulazione (ovviamente assistita, inizialmente) molto agevole e stabile, con relativa facilità e bassa fatica faticabilità riferiti dalla paziente.

Sembra quindi che il BFRE secondo Occlude possa essere utilizzato con ottima compliance per ottenere rapidi e splendidi risultati anche in pazienti con ridotte capacità motorie, oltre che essere valido strumento riabilitativo post-chirurgico.

 


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